Stai leggendo - All'ombra del monolite - il blog di Francesco Russo

In missione contro le distrazioni per proteggere aziende e persone dagli effetti negativi dell'economia dell'attenzione

La fonte dell'eterna (o quasi) giovinezza

Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale

Pagina pubblicata in data 10 febbraio 2015
Aggiornata il 2 agosto 2022
Tempo di lettura: il tempo necessario a capire le cose

Alcune letture dell'estate 2019 mi hanno stimolato ad aggiornare questo articolo scritto oramai nel febbraio 2015. Un articolo che si discosta dai temi classici del marketing e del neuromarketing che da 5 anni circa tratto sulle pagine di questo blog.

Anche se apparentemente il tema della giovinezza soggettiva può apparire totalmente lontano dai temi trattati in questo blog di marketing, mi sembrava interessante soffermarmi su come la creatività, la curiosità, la capacità di mantenere un atteggiamento aperto nei confronti di nuove esperienze, svolgono un ruolo importante in azienda.

Nel corso degli anni ho pubblicato differenti articoli dedicati a quanto sia importante per un consulente di marketing riuscire a coltivare la creatività e comprendere l'importanza del concetto di "mente vagante".

Oltre che sulla creatività, mi sono soffermato sull'importanza del salto di paradigma, cioè su quella capacità che ci permette di guardare alle cose da prospettive differenti. Per riuscire ad effettuare un salto di paradigma è fondamentale assumere un atteggiamento aperto nei confronti della vita e delle esperienze che viviamo.

Questo articolo nasce fondamentalmente da una domanda: è possibile individuare un comportamento, un atteggiamento, uno stile di vita, che ci permetta di mantenere la nostra lucidità mentale fino alla fine della nostra vita?

Questa domanda sorge dall'osservazione che molte persone non percepiscono la loro età anagrafica. Non mi sto riferendo alla sindrome di Peter Pan, ma semplicemente al fatto che molte persone interiormente sentono le medesime energie e la medesima voglia di vita che avevano a vent'anni.

Io stesso sto vivendo questa condizione. Il traguardo dei 40 anni oramai è vicino. Ho sempre pensato sinceramente che mi sarei sentito "adulto", nel senso che pensavo che avrei sentito le energie "venir meno", che qualcosa dentro di me sarebbe cambiato, o meglio, si sarebbe "calmato". Fortunatamente non è stato così. Affronto ogni giorno della mia vita con la stessa vitalità e prospettiva di quando frequentavo il primo anno di università.

Con il passare degli anni continuo a sentire dentro di me le stesse idee, le stesse energie, lo stesso entusiasmo, che avevo durante gli anni dell'università (per me uno dei periodi più "belli e attivi" della mia vita).
Salvo per i cambiamenti nei lineamenti del viso che segnano il passaggio del tempo, dentro di me sento la stessa voglia di vivere, lo stesso entusiasmo, la stessa gioia, stessa voglia di spaccare il mondo che avevo a vent'anni.

Un'opinione diffusa afferma che l'invecchiare è solo uno stato d'animo, e che questa condizione è qualcosa legata al nostro modo di pensare. L'idea quindi che il sentirsi "vecchi" è solo uno stato "mentale" che possiamo controllare con la nostra volontà.

Un recente studio condotto da un gruppo internazionale di ricercatori rivela che i processi di sviluppo che influenzano l'età soggettiva cominciano in realtà all'inizio della vita.

Le persone che avevano ottenuto un punteggio elevato nel test del quoziente di intelligenza (QI) alla fine dell'adolescenza, una volta raggiunti i 70 anni hanno riferito di sentirsi più giovani rispetto alle persone che avevano ottenuto nel test di intelligenza un punteggio più basso.

I dati appena citati provengono dal cosiddetto Studio longitudinale del Wisconsin (Wisconsin Longitudinal Study, o WSL), e segue da quasi 70 anni un campione casuale di 10317 donne e uomini nati tra il 1937 e il 1940, raccogliendo dati psicologici, socioeconomici e sanitari.

I partecipanti erano stati sottoposti ad un test di intelligenza nel 1957, quando frequentavano l'ultimo anno della scuola superiore, mentre i dati su istruzione, e personalità sono stati raccolti nei primi anni Novanta.

In media, i partecipanti allo studio si sentivano il 17% più giovani della loro età cronologica. Tuttavia la differenza tra l'età cronologica e l'età soggettiva variava in base all'intelligenza, come era stata accertata nel corso del test del QI somministrato più di cinquant'anni prima. Persone con il QI più alto hanno riferito di sentirsi più giovani rispetto a chi aveva un QI più basso.

Le persone che ottengono punteggi più alti nei test di intelligenza sono generalmente più istruite rispetto alle persone che ottengono punteggi più bassi. A loro volta le persone con un alto livello di istruzione ottengono in genere un lavoro meglio retribuito e meno faticoso fisicamente rispetto alle persone meno istruite, e quindi possono permettersi cose che possono farle sentire più giovani, come ad esempio una buona "assistenza sanitaria".

Nonostante tutto questo le analisi statistiche hanno rivelato che il rapporto tra l'intelligenza è l'età soggettiva non è spiegato dall'istruzione, ma piuttosto da un tratto della personalità: l'apertura all'esperienza.

Una persona molto aperta alle esperienze, intellettualmente curiosa, indipendente e fantasiosa, che preferisce la varietà alla routine e ama imparare e provare cose nuove, ha molte probabilità di vivere una lunga vita.
Quando, infatti, i ricercatori hanno controllato statisticamente l'apertura all'esperienza, il rapporto tra QI ed età soggettiva è scomparso.

I risultati di questo studio ci aiutano a capire il rapporto tra i tratti psicologici misurati nella prima infanzia e il processo di invecchiamento. Come documentano studi su grandi campioni di volontari provenienti da tutto il mondo, l'intelligenza è un predittore della longevità: le persone con un QI elevato tendono a vivere più a lungo rispetto alle persone con un QI inferiore, a patto però che la persona dimostri una forte propensione ad aprirsi alle esperienze.

Nel mondo del marketing, e del business più in generale, come in ogni ambito della nostra vita, mantenere una mentalità aperta, guardare il mondo con occhi di bambino (come sottolineo anche nel metodo che adotto per sviluppare le strategie di marketing che sviluppiamo) è fondamentale per alimentare la creatività, per liberare la mente vagante, e per poter compiere un salto di paradigma, essere aperti a ciò che la vita ci offre è fondamentale, ed ora sappiamo che è altrettanto importante per vivere a lungo.

Dott. Francesco Russo

BREVE PROFILO DI FRANCESCO RUSSO
Francesco Russo, consulente di marketing e consulente esperto in economia dell'attenzione e distrazione. Ha iniziato ad occuparsi di comunicazione nel 1999. Quell'anno si appassiona al mondo del web e della comunicazione preparando una tesina per l'esame di maturità.

Il 1° febbraio 2010 fonda BrioWeb, agenzia di marketing e comunicazione operante in tutta Italia e all'estero con base a Venezia.

In occasione del decennale di BrioWeb fonda la rivista di marketing "Eclettica Magazine" (100% gratuita) e da vita ad una collana di e-book di marketing anch'essa completamente gratuita.

Nel corso della sua lunga carriera è sempre stato ispirato dal concetto del "tutto è connesso", sviluppando un approccio al marketing "olistico", che lo ha portato a divenire autore di articoli, libri, relatore ufficiale di SMAU, dell'Hospitality Day, e di molte altre manifestazioni di livello nazionale ed internazionale.

Nel 2006, dopo un ciclo di incontri dedicato al cyberbullismo che lo ha portato a visitare una serie di scuole medie superiori venete, ha iniziato ad interessarsi al fenomeno dell'economia dell'attenzione e di conseguenza dell'economia della distrazione.

Oggi è considerato un esperto di stress, ansia, esaurimento cognitivo, insonnia, workhaolism, burnout, information overload, infodemia, nomofobia, multitasking, fake news, sharenting, smombies e phubbing, che lo portano ad erogare consulenze e corsi nelle aziende di tutta Italia.

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