Stai leggendo - All'ombra del monolite - il blog di Francesco Russo

In missione contro le distrazioni per proteggere aziende e persone dagli effetti negativi dell'economia dell'attenzione

Riconoscere i bugiardi

Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale

Pagina pubblicata in data 26 aprile 2022
Aggiornata il 2 agosto 2022
Tempo di lettura: il tempo necessario a capire le cose

Tim Roth fra il 2009 ed il 2011 è stato il protagonista della serie televisiva "Lie To Me" vestendo i panni del Dottor Cal Lightman. Esperto nel riconoscere se una persona mente, osservando il linguaggio del corpo e le micro-espressioni facciali.

Il personaggio del Dottor Cal Lightman è stato costruito sulla figura dello psicologo Paul Ekman, considerato uno degli psicologi più influenti del XX° secolo.

Per quanto quella serie mi abbia appassionato ed abbia alimentato notevolmente il mio interesse verso le neuroscienze, recenti ricerche hanno messo in evidenza che per riconoscere un bugiardo, meglio dimenticarsi il linguaggio del corpo o i movimenti degli occhi.

Secondo alcuni ricercatori ci sarebbero metodi molto più efficaci per smascherare un bugiardo.

Una squadra di ricercatori coordinata dal professor Thomas Ormerod direttore della School of Psycology presso l'Università del Sussex in Inghilterra, ha affrontato un compito apparentemente impossibile. In alcuni aeroporti europei i membri della sua squadra si sono posti il compito di "interrogare" i passeggeri sui loro piani di viaggio.

Per condurre il suo studio, il professor Ormerod ha introdotto fra i passeggeri in attesa di imbarcarsi dei "passeggeri sotto copertura", che dovevano appositamente mentire sulla loro storia e sui loro piani di viaggio.

Lo scopo dei ricercatori era quello di individuare proprio questi "falsi passeggeri". Un compito non facile, visto che solo una persona su mille (fra quelle intervistate) avrebbe mentito agli intervistatori.

Il metodo di osservazione dei segni sospetti del linguaggio del corpo è ampiamente utilizzato negli aeroporti degli Stati Uniti, del Regno Unito e in molti altri Paesi, anche se non è mai stato dimostrato che questo metodo è efficace per smascherare gli inganni, né in laboratorio né nella vita reale.

Diversi studi hanno messo in evidenza che gli agenti di polizia addestrati all'interpretazione del linguaggio del corpo e delle micro-espressioni facciali, nella gran parte dei casi falliscono nel loro compito. Dagli studi emerge che solo 50 persone su 20000 riescono a formulare un giudizio corretto con un'accuratezza superiore all'80%. Ha affermato il professor Ormerod, e continua: "il metodo di osservare il linguaggio del corpo fallisce quasi completamente nel rilevare l'inganno... inoltre, costa un sacco di soldi, assorbe molto tempo e dà alle persone un falso senso di sicurezza".

Un metodo testato sul campo

Per superare questo problema, il gruppo di ricercatori del professor Ormerod ha sviluppato un nuovo metodo, che permette di riuscire ad individuare con grande precisione le persone che mentono.

Per sviluppare il suo metodo il professor Ormeord ha fatto alcuni passi indietro, compiendo un vero e proprio salto di paradigma. Ha così "dimenticato" gli studi sul linguaggio del corpo e si è soffermato su alcuni semplici principi.

Guance arrossate, risate nervose… l'esempio più famoso è quello di Bill Clinton che si toccò il naso quando negò di avere avuto una relazione con Monica Lewinsky, all'epoca considerato un segno sicuro che stava mentendo.

L'idea della teoria del linguaggio del corpo, spiega Timothy R. Levine dell'Università dell'Alabama a Birmingham, è che l'atto di mentire provochi emozioni forti - nervosismo, senso di colpa, forse anche euforia - difficili da contenere.

Anche se pensiamo di avere una faccia da poker, potremmo comunque dare segni di piccoli movimenti noti come micro-espressioni che potrebbero svelare il nostro pensiero e/o il nostro stato emotivo.

Il problema da affrontare è l'enorme varietà del comportamento umano: non esiste un dizionario universale del linguaggio del corpo umano (a differenza di quello che racconta la serie "Lie to me").

Più gli psicologi cercano indizi e più gli indizi sembrano sfuggire. Con la familiarità, conoscendo a fondo una persona, si può essere in grado di interpretare il linguaggio del corpo di una persona e capire se sta mentendo. Ma questa profonda conoscenza di una persona non ci permette di conoscere nello stesso modo persone che non conosciamo.

"Non ci sono segnali coerenti che si manifestano sempre insieme all'inganno", spiega il professor Ormerod. "Io ridacchio nervosamente, altri diventano più seri, alcuni stabiliscono un contatto visivo, altri lo evitano".

Anche il dottor Levine è d'accordo: "le prove sono abbastanza chiare che non ci sono indizi affidabili che distinguono la verità dalle bugie", dice. E anche se si sente dire che il nostro subconscio può individuare questi segnali, dobbiamo prendere atto che è più una "leggenda metropolitana" che la realtà.

Per risolvere questi problemi il professor Ormerod ha sviluppato un approccio tanto semplice da essere disarmante.

Controlled Cognitive Engagement (CCE)

Il metodo di Ormerod ha spostato la sua attenzione dai sottili manierismi del corpo, alle parole che le persone pronunciano. Sondando i punti di pressione giusti per far crollare il bugiardo.

Ormerod e la sua collega Coral Dando professore di psicologia dell'Università di Westminster ed ex ufficiale di polizia di Londra, hanno individuato una serie di principi di conversazione che dovrebbero aumentare le possibilità di scoprire un inganno. Il professor Ormerod non è nuovo nell'ambito della sicurezza. Ha lavorato con il governo britannico per migliorare la sicurezza negli impianti sportivi durante le Olimpiadi di Londra del 2012. Il governo del Regno Unito riteneva che il metodo di screening aeroportuale non funzionasse al meglio, ed ha incaricato il professor Ormerod di individuarne uno migliore.

Oggi, in molti aeroporti, gli operatori di sicurezza fanno ricorso a questionari del tipo "si o no", ed osservano i "comportamenti sospetti", come l'essere eccessivamente nervosi.
Senza contare che i protocolli tradizionali sono anche soggetti ai pregiudizi. Il professor Ormerod, ad esempio, ha osservato come gli agenti di sicurezza avevano maggiori probabilità di trovare comportamenti sospetti in alcuni gruppi etnici a causa dei loro pregiudizi.

Ecco perché il professor Ormerod e la professoressa Dando hanno elaborato un metodo basato su domande aperte chiamato Controlled Cognitive Engagement (CCE). In questo modo si costringe il bugiardo ad ampliare il suo racconto fino a quando non rimane intrappolato nella sua stessa rete di inganni.

Lo studio

Nello studio, 79 agenti di sicurezza hanno ricevuto una settimana di formazione in aula sul metodo Controlled Cognitive Engagement (CCE), seguita da una settimana di formazione sul posto di lavoro. Un gruppo di controllo di 83 agenti non ha ricevuto alcuna formazione aggiuntiva. Le lezioni hanno riguardato miti sul rilevamento dell'inganno e sui modi per costruire un rapporto e raccogliere informazioni dai passeggeri. La maggior parte della ricerca si è svolta all'aeroporto di Heathrow fuori Londra, con altri esperimenti di screening condotti in altri due aeroporti britannici (Gatwick e Manchester) e negli aeroporti di Parigi, Amsterdam, Francoforte, Zurigo e Milano.

I ricercatori hanno reclutato 204 finti passeggeri (113 maschi, 91 femmine), tra cui studenti universitari e detective della polizia sotto copertura. I partecipanti sono stati pagati 60 sterline per partecipare, e gli sono state promesse altre 60 sterline se avessero evitato il rilevamento da parte degli agenti di sicurezza. Ogni finto passeggero aveva una settimana per ricercare una diversa storia di copertura in modo da essere convincente una volta "intervistato".

I finti passeggeri avevano biglietti realistici e si univano ai veri passeggeri nelle file dei controlli. Se un finto passeggero veniva scoperto, lui o lei veniva segnalato/a in un sistema informatico per ulteriori interrogatori. Tutti i finti passeggeri smascherati che passavano i controlli, invece, si giravano dopo aver attraversato i controlli di sicurezza e lasciavano l'aeroporto.

Durante lo studio fu costituito anche un gruppo di controllo che comprendeva 204 passeggeri "veri" (113 maschi, 91 femmine) per controbilanciare i risultati dei "falsi passeggeri". Persone a cui fu chiesto, dopo essere state "intervistate", se le loro interviste potevano essere utilizzate all'interno dello studio.

La tecnica CCE richiede una maggiore attenzione da parte degli agenti di sicurezza, che devono pensare a domande diverse in ogni intervista, piuttosto che ripetere le medesime domande su bagagli o piani di viaggio cercando di intercettare qualche segnale dal linguaggio del corpo dell'intervistato.

Il rischio di profilazione razziale grazie a questo nuovo metodo è stato notevolmente ridotto, perché è applicato "nello stesso modo" a tutti i passeggeri. Risulta quindi meno sensibile ai pregiudizi dell'intervistatore, ai bias cognitivi di quest'ultimo.

Il tempo medio di screening è stato lo stesso sia per gli agenti che utilizzavano il metodo CCE sia per gli agenti che utilizzavano il metodo dei segni sospetti del linguaggio del corpo. Gli agenti che utilizzavano il metodo CCE hanno posto meno domande ai passeggeri autentici, mentre si sono intrattenuti più a lungo con i passeggeri "sotto copertura".

I passeggeri sotto copertura, man mano che gli venivano poste sempre più domande che potevano smascherarli parlavano gradualmente meno e rivelavano meno informazioni.

Gli agenti addestrati al metodo CCE hanno migliorato la loro capacità di individuare i passeggeri sotto copertura, passando dal 60% durante il primo mese al 72% nel sesto mese dello studio. Gli agenti che invece cercavano segni sospetti nel linguaggio del corpo, hanno ottenuto risultati peggiori nel corso del tempo.

Gli agenti di sicurezza possono puntare sull'aumentare il "carico cognitivo" del bugiardo, ad esempio ponendogli domande impreviste che potrebbero confondere, come chiedere di raccontare un evento a ritroso del tempo.

È importante fare attenzione ai piccoli dettagli. Se un passeggero raccontava di essere uno studente universitario, era possibile chiedergli di raccontare del suo viaggio di lavoro. Se si riscontrano delle incongruenze era importante non darlo a vedere, e lasciare l'intervistato parlare, e dargli così una percezione di sicurezza.

Una persona che mente, se si sente sicura, tende a parlare molto, ma se sente di perdere il controllo tende a chiudersi a riccio.

Un metodo reale

Il metodo individuato dai due professori ha avuto il più alto tasso di rilevamento delle menzogne in un ambiente aeroportuale reale. Questo può avere importanti implicazioni per contrastare gli attacchi terroristici e catturare criminali di vario genere. Lo studio, che è stato finanziato in parte dal governo britannico, è stato pubblicato sul giornale dell'APA.

Il dottor Levine, che non ha partecipato allo studio, ritiene che questo studio sia particolarmente importante perché è stato condotto in un contesto reale e non in laboratorio.

Gli esperimenti di Levine si sono dimostrati altrettanto potenti. Come Ormerod, ritiene che interviste intelligenti, studiate per rivelare le falle nella storia di un bugiardo, siano di gran lunga migliori del tentativo di identificare i segni rivelatori nel linguaggio del corpo.

Il professor Timothy R. Levine ha realizzato un esperimento altrettanto interessante. Ha organizzato un gioco molto semplice. Ha invitato alcune coppie di laureandi a rispondere ad una serie di domande. Per ogni risposta corretta il professore avrebbe dato un premio di cinque dollari.

Le coppie erano formate da uno studente, e all'insaputa di quest'ultimo da un attore. Quando con una scusa qualsiasi, chi poneva le domande usciva dall'aula, l'attore suggeriva di sbirciare le risposte per riuscire a guadagnare più soldi.

In seguito, tutti gli studenti sono stati interrogati da veri agenti federali per sapere se avessero barato o meno.

Utilizzando domande tattiche per sondare le loro storie - senza concentrarsi sul linguaggio del corpo o su altri indizi - sono riusciti ad individuare gli imbroglioni con un'accuratezza superiore del 90%. Un esperto di interrogatori ha addirittura raggiunto un'accuratezza del 100% in 33 interviste. Un risultato sbalorditivo che supera l'accuratezza delle analisi del linguaggio del corpo.

Inoltre, uno studio successivo ha rilevato che anche persone poco esperte negli interrogatori sono riuscite a raggiungere l'80% di accuratezza, semplicemente utilizzando le giuste domande.

Spesso gli agenti hanno convinto i traditori ad ammettere apertamente il loro misfatto. "Gli agenti esperti erano favolosamente bravi in questo", ha affermato il dottor Levine.

Il loro segreto era un semplice trucco noto ai maestri dell'arte della persuasione: aprivano la conversazione chiedendo agli studenti quanto fossero onesti. Il semplice fatto che dicessero la verità li spingeva a essere più sinceri in seguito. "Le persone vogliono pensare di essere oneste e questo le spinge a essere collaborative", ha sottolineato il professor Levine. "Anche le persone che non erano oneste avevano difficoltà a fingere di essere collaborative".

È chiaro che questi "trucchi" potrebbero essere giù utilizzati da alcuni investigatori esperti nell'arte dell'interrogatorio, ma dati i miti che oramai circondano il linguaggio del corpo, vale la pena sottolineare quanto possa essere potente l'arte della persuasione rispetto alla dubbia scienza del linguaggio del corpo.

Nonostante i loro successi, Ormerod e Levine desiderano che altri tentino di replicare e ampliare le loro scoperte, per assicurarsi che siano valide in situazioni diverse.

Sebbene le tecniche siano utili soprattutto alle forze dell'ordine, gli stessi principi potrebbero aiutarvi a scovare i bugiardi nella vita quotidiana. La cosa principale da ricordare è di mantenere una mente aperta e non saltare a conclusioni affrettate: solo perché qualcuno sembra nervoso o fatica a ricordare un dettaglio cruciale, non significa che sia colpevole. Si devono invece cercare incongruenze più generali.

Non esiste una forma infallibile di individuazione delle bugie, ma usando un po' di tatto, intelligenza e persuasione, si può sperare che alla fine la verità venga fuori.

Dott. Francesco Russo

BREVE PROFILO DI FRANCESCO RUSSO
Francesco Russo, consulente di marketing e consulente esperto in economia dell'attenzione e distrazione. Ha iniziato ad occuparsi di comunicazione nel 1999. Quell'anno si appassiona al mondo del web e della comunicazione preparando una tesina per l'esame di maturità.

Il 1° febbraio 2010 fonda BrioWeb, agenzia di marketing e comunicazione operante in tutta Italia e all'estero con base a Venezia.

In occasione del decennale di BrioWeb fonda la rivista di marketing "Eclettica Magazine" (100% gratuita) e da vita ad una collana di e-book di marketing anch'essa completamente gratuita.

Nel corso della sua lunga carriera è sempre stato ispirato dal concetto del "tutto è connesso", sviluppando un approccio al marketing "olistico", che lo ha portato a divenire autore di articoli, libri, relatore ufficiale di SMAU, dell'Hospitality Day, e di molte altre manifestazioni di livello nazionale ed internazionale.

Nel 2006, dopo un ciclo di incontri dedicato al cyberbullismo che lo ha portato a visitare una serie di scuole medie superiori venete, ha iniziato ad interessarsi al fenomeno dell'economia dell'attenzione e di conseguenza dell'economia della distrazione.

Oggi è considerato un esperto di stress, ansia, esaurimento cognitivo, insonnia, workhaolism, burnout, information overload, infodemia, nomofobia, multitasking, fake news, sharenting, smombies e phubbing, che lo portano ad erogare consulenze e corsi nelle aziende di tutta Italia.

In evidenza

Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale

Andata esaurita la prima edizione nel primo mese dalla pubblicazione, scopri come difenderti dalla manipolazione, dai pericoli della distrazione grazie alla metacognizione clicca qui

Fissa un appuntamento
Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale

Consulenze sugli effetti negativi dell'economia della distrazionie e sulle nuove dipendenze

Consulenze sugli effetti negativi dell'economia della distrazionie e sulle nuove dipendenze

Bacheca

Fissa un appuntamento
hai tutta la mia attenzione!

Cliccando sul logo del servizio Calendly, puoi fissare un appuntamento nel giorno e nell'ora che ti sono più utili. Una volta che avrai fissato l'appuntamento ti invierò una e-mail attraverso la quale potremmo metterci d'accordo se preferisci che ci vediamo in presenza o on-line. Non esitare a fissare un appuntamento. Incontrarsi è sempre un'occasione di crescita e soprattutto non costa nulla (anche perché è gratuito!).

Le mie collaborazioni

Attenzione e concentrazione
l'oro del XXI° secolo

"Grazie allo sviluppo della metacognizione, possiamo migliore la nostra attenzione e la nostra concentrazione, che sono gli ingredienti base per raggiungere lo stato di flusso, che ci permette di resistere al canto delle sirene della distrazione.
Grazie allo stato di flusso sviluppiamo la creatività, la base per l'innovazione, che permette la crescita di un business ed il miglioramento personale."

Francesco Russo

Un libro di successo

Viviamo in un momento storico che getta ognuno di noi in una vera e propria tempesta perfetta, che offre, come mai prima, a manipolatori ed imbonitori tantissime occasioni.
Ma quanto noi contribuiamo ad offrire occasioni ghiotte a questi ultimi? Lo racconta Francesco Russo nel suo nuovo libro.

"Burattini per scelta?" non è il primo libro dedicato a fenomeni come la dipendenza da smartphone e le fake news.

Ma è il primo libro che presenta ed analizza la radice comune di fenomeni che sembrano fra loro distanti, come, la distrazione, lo stress, l'ansia, l'esaurimento cognitivo, l'insonnia, il workhaolism, il burnout, l'information overload, l'infodemia, la mindfulness, la nomofobia, il multitasking, lo sharenting, gli smombies, il phubbing, il doomscrolling, il doomsurfing, il vamping.

Acquista il libro autografato con lo sconto del 10%.
Le spese di spedizione sono incluse!

Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale

Acquista il libro sul sito dell'editore
Clicca qui

Acquista il libro su Amazon
Clicca qui

Iscriviti a "Pillole d'attenzione" e diventa un "Guardiano dell'attenzione"!

Risorse

Seguimi sui social

Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale. Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale. Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale.
Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale.
Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale.

Contatti e recapiti

FocalizzaTI
Dott. Francesco Russo - Esperto in economia dell'attenzione


Recapiti
Tel.: +393515550381
E-mail: info@focalizzati.eu
PEC: brioweb@pec.it
Telegram: @focalizza

Orario Ufficio
Lunedì
dalle 15.00 alle 19.30
Da martedì a giovedì
dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.30
Venerdì
dalle 10.30 alle 13.00

Informativa sulla Privacy | Powered by BrioWeb

Ⓒ1999 - Dott. Francesco Russo
C.F. e P.IVA 03853870271

Seguimi sui social

Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale. Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale. Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale.
Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale.
Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale.

FocalizzaTI
Dott. Francesco Russo - Esperto in economia dell'attenzione


Recapiti
Tel.: +393515550381
E-mail: info@focalizzati.eu
PEC: brioweb@pec.it
Telegram: @focalizza

Orario Ufficio
Lunedì
dalle 15.00 alle 19.30
Da martedì a giovedì
dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.30
Venerdì
dalle 10.30 alle 13.00

Informativa sulla Privacy | Powered by BrioWeb

Ⓒ1999 - Dott. Francesco Russo
C.F. e P.IVA 03853870271