Sorprendere: ricetta per creare falsi ricordi

Pagina pubblicata in data 15 marzo 2022
Aggiornata il 6 aprile 2022
Tempo di lettura: il tempo necessario a capire le cose

Sei in compagnia con degli amici, e inizi a raccontare una vecchia storia. Mentre stai raccontando la tua storia uno dei tuoi amici interviene osservando che i fatti che stai raccontando non si sono svolti nel modo in cui li stai raccontando.

Senza una registrazione video per risolvere la controversia diventa piuttosto difficile capire chi ricorda i fatti nel modo corretto.

La ricerca "Prediction errors disrupt hippocampal representations and update episodic memories" condotta da Alyssa H. Sinclair della Duke University mette in evidenza come la memoria umana può essere modificata in pochi istanti, creando falsi ricordi.
Il team della dottoressa Sinclairdi ha capito come questo può avvenire ed è riuscito attraverso una serie di esperimenti, in cui è riuscita ad alterare i ricordi delle persone.

"Penso che molte persone abbiano l'idea sbagliata che la memoria funzioni come una videocamera: registriamo qualcosa e poi possiamo riprodurlo [...] quando richiami un ricordo, il cervello ricostruisce l'esperienza legata ad esso e, a volte, ne modifica la memoria nel processo di ricostruzione", ha affermato la Sinclair, dottoranda presso il Dipartimento di Psicologia e Neuroscienze della Duke University, che ha iniziato la ricerca quando era ancora studente presso l'Università di Toronto.

La possibilità di accedere alla memoria, e poter rielaborare i ricordi in essa contenuti, è generalmente una buona cosa, in quanto ci consente di imparare dai nostri errori e integrare nuove informazioni alle esperienze che abbiamo maturato. Ma questa capacità di rielaborare i ricordi lascia aperta la porta anche alla possibilità di alterarli.

Per verificare questa condizione l'équipe della dottoressa Sinclair ha mostrato 70 brevi video a due dozzine di persone. "I partecipanti sembravano trovare piacere nel svolgere questo tipo di compito, era come se partecipasero ad una rassegna cinematrografica", ha sottolineato la Sinclair.

Il giorno successivo alla visione dei video, ai partecipanti allo studio è stato chiesto di rivedere nuovamente tutti i video. Questa volta metà dei video sono stati interrotti improvvisamente e senza preavviso nel momento più saliente della narrazione.

"La sorpresa coinvolge davvero tutto il cervello e attiva alcuni sistemi neuromodulatori, in particolare l'acetilcolina, la dopamina e la noradrenalina [...] quando succede qualcosa di sorprendente, vengono rilasciati questi neurotrasmettitori e questo contribuisce a ricordare in modo vivido l'evento" sottolinea la dottoressa Sinclair.

Il terzo giorno, i partecipanti sono stati intervistati sui video che hanno visto. È stato chiesto di ricordare i video e di riferire i più piccoli dettagli. Alcune persone erano incredibilmente dettagliate e super accurate nel descrivere i video che avevano visto, mentre altre persone avevano un numero notevole di falsi ricordi.

Ciò che è emerso dalle risonanze magnetiche è che l'effetto sorpresa ha influito sul ruolo dell'ippocampo, una regione del cervello importante per la creazione, il recupero e la modifica dei ricordi. Dopo i video non interrotti, l'ippocampo sembra essere in "modalità archiviazione" per cementare i ricordi nella memoria. Ma quando i video venivano interrotti, l'ippocampo passa alla "modalità aggiornamento", predisponendosi a modificare i ricordi se necessario. L'effetto sorpresa interrompeva la stabilità dei modelli nell'ippocampo. In poche parole, più interruzioni implicavano un maggior numero di falsi ricordi.

L'alterazione dei ricordi non avviene in modo del tutto casuale. Sembra infatti che fra i video "semanticamente correlati" ci sia maggiore probabilità che la memoria si confonda. Ad esempio, il video di una partita di baseball potrebbe "contaminare" la memoria di un'altra clip legata allo sport.

Questa scoperta è molto importante, in particolar modo quando si devono raccogliere e valutare le le testimonianze di persone che hanno assistito ad un evento criminoso. Mostrare loro foto di cose o luoghi legate al crimine potrebbe essere una cattiva idea. Richiamare alla memoria le emozioni provate, metterle in una condizione di "agitazione" può mettere il nostro ippocampo in modalità "aggiornamento" e far alterare i ricordi e fissare falsi ricordi.

Dott. Francesco Russo