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In missione contro le distrazioni per proteggere aziende e persone dagli effetti negativi dell'economia dell'attenzione

Consapevolezza: il tuo superpotere

Stagione: 1 - Episodio: 1

Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale
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Pagina pubblicata in data 5 dicembre 2023
Aggiornata il 6 dicembre 2023
Tempo di lettura: il tempo necessario a capire le cose

In una delle interviste rilasciate per il lancio su Disney+ della serie "She-Hulk: Attorney at Law" Tatiana Maslany ha detto che il vero superpotere del personaggio che interpreta è la consapevolezza di sé.

La consapevolezza è un vero superpotere che offre la possibilità di sfruttare le enormi risorse che il nostro cervello ci mette a disposizione.

Facciamo due esempi che probabilmente conosci?
L’attore Tom Hanks è stato protagonista di due pellicole che ci hanno raccontato la storia di due uomini, Chesley Sullenberger e Richard Phillips. I quali, grazie al loro sangue freddo, hanno saputo affrontare delle situazioni degne dei supereroi dei fumetti.

Ti racconterò di quello che ha saputo fare Chesley Sullenberger grazie al suo sangue freddo verso la fine di questa puntata.

Alcuni filosofi dell’antica Grecia consideravano la capacità di "conoscere sé stessi" come l’obiettivo a cui l’umanità doveva anelare.

Migliaia di anni dopo le cose non sono cambiate. Oggi i neuroscienziati sono impegnati nel decifrare con precisione come il cervello umano costruisce il proprio senso del sé. Sono impegnati a capire come funziona la nostra coscienza, ritenendo la comprensione di questo come un traguardo straordinario.

È anche vero che oggi la parola "consapevolezza" è "abusata". Quasi deflazionata. Nonostante questo, è una parola molto importante. Ti prego di non sottovalutarla a causa del fatto che la si usi, spesso, senza "consapevolezza" (spero apprezzerai il gioco di parole).

Questa serie di podcast nasce per questo. Per valorizzare ciò che esprime la consapevolezza. Parola che deriva dall’unione della parola "con" e la parola "sapere" e che significa sapere insieme. E questa serie di podcast si pone proprio questo, condividere assieme quello che ho imparato in più di 15 anni di studio e pratica. Mi auguro ti permetterà di scoprire quanto sia importante la consapevolezza, e come puoi utilizzarla in tantissimi ambiti della tua quotidianità.

Andiamo subito nel concreto. Un nome fra tanti: Marcell Jacobs. Lui per riuscire a raggiungere i risultati che lo hanno fatto emergere in tante competizioni, si è affidato a una mental coach.

Il lavoro svolto su sé stesso gli ha permesso di ottenere un successo così repentino da portare le malelingue a insinuare che le sue prestazioni fossero frutto di soluzioni "poco sportive".

Quello che ha fatto Jacobs è stato porsi davanti a uno specchio e sviluppare la propria metacognizione, la quale gli ha permesso di imparare a gestire le proprie emozioni, a mantenere la mente lucida e concentrata. Ha imparato a sfruttare al meglio le proprie risorse cognitive.

Vuoi sapere una cosa? Quello che è riuscito a fare Macell Jacobs lo puoi fare anche tu. La metacognizione è a tutti gli effetti un superpotere.

La consapevolezza dei propri processi mentali e la comprensione degli schemi che stanno dietro a essi ci permette di sviluppare la nostra attenzione.
Che ti ricordo essere di tre tipi: verso sé stessi, verso gli altri e verso il mondo che ci circonda.

Lo sviluppo delle proprie facoltà metacognitive ci permette di tenere sotto controllo le nostre emozioni, di conoscerle, e di usarle a nostro vantaggio.
Il controllo delle emozioni ci permette di essere come i vulcaniani nella serie televisiva di Star Trek (ma con le emozioni).

Una profonda consapevolezza del nostro sé ci dona una mente chiara e lucida. Una mente che può analizzare i problemi che affrontiamo quotidianamente e ci permette di prendere le decisioni in modo calmo e freddo.
Una mente che ci permette di dominare i bias cognitivi, e che ci permette di usarli a nostro vantaggio.

Ti piacerebbe imparare a usarli? Seguimi e scopriremo di puntata in puntata come farlo.
Il mio lavoro è aiutare le persone a usare quelli che, per rimanere in tema di supereroi, sono i "poteri della mente".

Il mio lavoro è aiutare le persone a liberare il proprio potenziale e vivere la propria quotidianità da un punto di vista qualitativo differente.
Ti rassicuro subito. Non sono né un guru né un "maestro di vita".

Quello di cui parlo l’ho vissuto in prima persona. Ho lavorato su me stesso, per uscire da una situazione difficile, buia, che ha rischiato di minare la mia salute fisica e psicologica in modo permanente.

In poche parole, quello di cui parlo, l’ho imparato con grandi sofferenze sulla mia pelle, ma ci sarà tempo per raccontarti la mia storia.

Ma cosa altro ci consente di fare una mente lucida? Ci offre un elevato grado di concentrazione.

Un altro nome che sicuramente conosci? Albert Einstein. Si racconta che Einstein fosse un perfetto esempio di una persona altamente concentrata.

Oggi la concentrazione è una competenza insolita, perché, nel mondo caotico che viviamo, così pieno di stimoli, è difficile non perdersi. In effetti, è difficile non permettere alla mente di vagare.
Scopriremo che la mente vagante non è una nostra nemica, se la sappiamo utilizzare a nostro favore ovviamente.

Le distrazioni, in quest’epoca digitale, sono dietro ogni angolo e ci stanno condizionando notevolmente. Cosa possiamo fare allora per sviluppare la nostra consapevolezza?
La cosa straordinaria è che le strade per raggiungere questo obiettivo sono tante, e c’è una per ognuno e ognuna di noi.

Fra queste strade posso citare la meditazione (non a scopo religioso), la mindfulness, e altre discipline di cui ti racconterò.
Discipline che permettono di sviluppare la consapevolezza di sé stessi, e che permettono di sviluppare una mente lucida e chiara, di coltivare l’attenzione e la concentrazione, e raggiungere lo stato di flusso.

Un altro attore supereroe? Hugh Jackman. Ha dichiarato che la pratica quotidiana della meditazione lo ha aiutato a sviluppare le sue abilità da attore.

Lo stato di flusso è la chiave per prestazioni davvero uniche, e ogni persona è in grado di raggiungerlo. La cosa più affascinante è che ogni persona lo può fare a proprio modo.

Il DARPA, il Defense Advanced Research Projects Agency, ha scoperto che i cecchini militari addestrati in uno stato di flusso hanno dimostrato una capacità di apprendimento migliore del 230%.

Una mente lucida, oltre a garantire la possibilità di entrare nello stato di flusso, permette anche di compiere il così detto salto di paradigma, cioè un cambio di mentalità.
Ci mette nella condizione di guardare ai problemi da punti di vista differenti.

Un altro nome noto di una persona famosa per la sua capacità di cambiare la propria mentalità? Michael Jordan.

Ti piacerebbe riuscire a fare della tua vita ciò che Michael Jordan ha fatto della sua? Se la risposta è sì, sappi che puoi.

La consapevolezza non serve solo a compiere imprese eccezionali. Ma anzi, a evitare di compiere errori da distrazione, errori dovuti alla sottovalutazione delle conseguenze delle proprie scelte. Lo sai perché è finito il progetto Concorde? Scopriremo in una prossima puntata questa storia. Sottovalutare i potenziali pericoli di una scelta può essere letteralmente catastrofico, e costare vite umane.

A chiusura di questa puntata, per illustrare quanto sia importante sfruttare le potenzialità che ci offre lo sviluppo della propria metacognizione, ti voglio raccontare una storia. Una storia vera. Una storia in cui la capacità di mantenere i nervi saldi, il sangue freddo, ha fatto la differenza. Una storia che molti e molte di noi hanno scoperto grazie al film "Sully" di Clint Eastwood.

La storia Chesley Sullenberger

È il pomeriggio del 15 gennaio del 2009. Chesley Sullenberger è il comandante dell’airbus 320, volo US Airways 1549. L’aereo è su una pista di decollo dell’aeroporto La Guardia di New York. Alle 15 25’ 09’’ riceve dalla torre di controllo l’autorizzazione a decollare.

Solo 3 minuti e 32 secondi dopo, l’airbus 320 effettuerà un atterraggio d’emergenza sulle acque gelide del fiume Hudson.

Alle 15 27’ 15’’, dopo circa 95 secondi di volo, l’aeromobile non ha ancora raggiunto i 900 metri di altitudine. Il comandante Sullenberger vede sulla propria rotta, a una distanza di circa un campo da calcio, uno stormo di oche canadesi in formazione a V.
Si tratta di uccelli che possono raggiungere un’apertura alare di quasi 2 metri e arrivare a pesare 10 kg.

L’areo sta viaggiando a una velocità di 100 metri al secondo. Il tempo di vedere lo stormo, ed ecco l’impatto.

La registrazione di ciò che avviene in cabina di pilotaggio è sintetica ma esplicativa: - Uccelli! - esclama Sullenberger. - Wow! - esclama Skiles, il primo ufficiale. Dopodiché si sentono tonfi e tonfi e tonfi.

Poi un momento di apparente quiete e un altro rumore si sente in cabina: qualcosa non va con i motori. Pochi secondi dopo i due piloti sentono un’improvvisa perdita di spinta. Entrambi i motori erano fuori uso.
L’unico rumore che riuscivano a sentire era quello di un bastone tenuto contro i raggi di una bicicletta in movimento. In tutti i suoi anni da pilota Sullenberger non aveva mai perso nemmeno un motore. Quel giorno ne aveva persi ben due.

Sullenberger si rivolge al primo ufficiale: - Il mio aereo? -. Skiles gli risponde - Il tuo aereo -. Questo era il protocollo. Sullenberger sarebbe stato da quel momento ai comandi dell’aereo e Skiles (che fino a quel momento aveva pilotato) si sarebbe occupato della lista di controllo delle emergenze.

L’aereo stava scendendo a una velocità di oltre 300 metri al minuto.
L’aeroporto era troppo lontano. Date le circostanze, il fiume sembrava relativamente "accogliente": era abbastanza lungo, abbastanza largo e abbastanza "liscio". Inoltre, era proprio lì.

Chesley Sullenberger in un’intervista raccontando quei tragici momenti. Ricorda: "una volta che ho capito che la mia unica opzione era il fiume, ho continuato a seguirlo. Non ho vacillato. Sapevo che significava sacrificare l’aeroplano. Sapevo che le persone avrebbero deciso se quello che facevo era giusto o sbagliato, forse per decenni. Ma questo non mi ha infastidito. Non ho lasciato che interferisse con quello che dovevo fare. Non ho mai pensato alla mia famiglia o a qualsiasi cosa estranea. Stavo pilotando l’aereo e lo stavo pilotando bene."

In queste parole ritroviamo tutto il "potere" che una mente calma e lucida è in grado di offrirci.

I simulatori di volo non consentono ai piloti di addestrarsi per l’atterraggio sull’acqua. Ma quale altra scelta aveva? L’unico controllo che aveva sulla traiettoria verticale dell’aereo era il beccheggio, ovvero la possibilità di alzare o abbassare il muso dell’areo.

Il suo obiettivo era quello di mantenere una velocità che gli permettesse di planare sull’acqua. Circa 90 secondi prima di toccare l’acqua si rivolge ai passeggeri: "Questo è il capitano... preparatevi all’impatto."

Alle 15 30’ 43’’ l’atterraggio di emergenza sulle gelide acque dell’Hudson.

L’indagine che è seguita all’incidente ha messo in evidenza che probabilmente se avesse provato a tornare verso l’aeroporto, l’aereo si sarebbe schiantato a terra.

Sullenberger in pochi secondi ha dovuto prendere una decisione che ha fatto la differenza fra la vita e la morte di tutte le persone a bordo del volo US Airways 1549.

Sviluppare un’elevata metacognizione, una profonda consapevolezza di sé stessi offre la possibilità di trasformarsi in veri e propri superman e superwoman, come scrive Steven Kotler nel suo libro "The Rise of Superman".

La baia dei pirati dell’attenzione è questo, un luogo immaginario dove persone reali, che vogliono liberare il proprio superpotere, si ritrovano ogni settimana.

Dott. Francesco Russo

BREVE PROFILO DI FRANCESCO RUSSO
Francesco Russo, consulente di marketing e consulente esperto in economia dell'attenzione e distrazione. Ha iniziato ad occuparsi di comunicazione nel 1999. Quell'anno si appassiona al mondo del web e della comunicazione preparando una tesina per l'esame di maturità.

Il 1° febbraio 2010 fonda BrioWeb, agenzia di marketing e comunicazione operante in tutta Italia e all'estero con base a Venezia.

In occasione del decennale di BrioWeb fonda la rivista di marketing "Eclettica Magazine" (100% gratuita) e da vita ad una collana di e-book di marketing anch'essa completamente gratuita.

Nel corso della sua lunga carriera è sempre stato ispirato dal concetto del "tutto è connesso", sviluppando un approccio al marketing "olistico", che lo ha portato a divenire autore di articoli, libri, relatore ufficiale di SMAU, dell'Hospitality Day, e di molte altre manifestazioni di livello nazionale ed internazionale.

Nel 2006, dopo un ciclo di incontri dedicato al cyberbullismo che lo ha portato a visitare una serie di scuole medie superiori venete, ha iniziato ad interessarsi al fenomeno dell'economia dell'attenzione e di conseguenza dell'economia della distrazione.

Oggi è considerato un esperto di stress, ansia, esaurimento cognitivo, insonnia, workhaolism, burnout, information overload, infodemia, nomofobia, multitasking, fake news, sharenting, smombies e phubbing, che lo portano ad erogare consulenze e corsi nelle aziende di tutta Italia.

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