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In missione contro le distrazioni per proteggere aziende e persone dagli effetti negativi dell'economia dell'attenzione

Giornata mondiale della pace

Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale

Pagina pubblicata in data 1 gennaio 2016
Aggiornata il 1 gennaio 2023
Tempo di lettura: il tempo necessario a capire le cose

Capodanno, il primo giorno del nuovo anno. Un giorno di festa, non solo per l'inizio del nuovo anno, ma anche un giorno di festa per "tutti i veri amici della pace", come ha scritto Papa Paolo VI nel messaggio che nel 1968 istituiva la giornata.

Questo giorno di festa è dedicato alla pace, una giornata istituita nel 1967 da Papa Paolo VI e celebrata per la prima volta il 1° gennaio del 1968.

Una festa che la Chiesa Cattolica ha voluto con fermezza, una festa, un giorno, da dedicare alla pace ed alla preghiera. Ma che il papa ha voluto fin da subito aprire a tutti gli "amici della pace".

In questa prima mattina di gennaio, dalla finestra del mio studio, ho potuto finalmente godere di un’alba che ha donato nuovamente ai colori la loro brillantezza e la vivacità che li caratterizza.

Quasi come un monaco che attende in preghiera i primi raggi di sole per dipingere un’icona sacra, eccomi qui a scrivere il primo giorno dell'anno.

Pace: condizione naturale dell'uomo...

Soffermiamoci ora sul significato della parola "pace", e cosa questa condizione naturale dell'uomo implica: comprendere i pilastri su cui si fonda la nostra società.

Pace, una parola semplice ma forte, dal profondo significato, non solo linguistico, ma anche simbolico e religioso. Una parola associata a un significato così importante in grado di toccare, con sole quattro lettere, nel più profondo la nostra coscienza.

Solo la profonda conoscenza della nostra lingua, delle parole che pronunciamo, del significato ultimo di ognuna di queste, ci permette di comprendere la vera natura delle cose.

Conoscere la vera natura delle cose significa averne il dominio, in quanto le parole non descrivono solo l’idea delle cose, ma sono le cose stesse. Allora ripetiamo dentro noi come fosse un "mantra" la parola "pace", fino a colmarci e uscire da noi stessi in ogni gesto, parola e pensiero nella nostra vita.

Come ha ben sottolineato papa Francesco nel suo messaggio per la XLIX° giornata mondiale della pace "Vinci l’indifferenza e conquista la pace", nel quarto capoverso del sesto paragrafo si legge:

"Anche gli operatori culturali e dei mezzi di comunicazione sociale hanno responsabilità nel campo dell’educazione e della formazione, specialmente nelle società contemporanee, in cui l’accesso a strumenti di informazione e di comunicazione è sempre più diffuso. È loro compito innanzitutto porsi al servizio della verità e non di interessi particolari. I mezzi di comunicazione, infatti, non solo informano, ma anche formano lo spirito dei loro destinatari e, quindi, possono dare un apporto notevole all’educazione dei giovani. È importante tenere presente che il legame tra educazione e comunicazione è strettissimo: l’educazione avviene, infatti, per mezzo della comunicazione, che influisce, positivamente o negativamente, sulla formazione della persona."

"Come si può generare benessere, valore, emozioni positive se non si è in uno stato di "pace" ?!

Sono proprio i valori di libertà, di fratellanza, di uguaglianza, di amore per il prossimo e, quindi, di rispetto degli altri, che creano le condizioni per un terreno fertile, per la crescita di una società "ricca".

"Per avere una vera pace, bisogna darle un'anima. L'anima della pace è l'amore."
Paolo VI

Devo, ovviamente, constatare (a malincuore) però che siamo ancora lontani da questa condizione. Dobbiamo crescere ancora molto, comprendere come il "benessere del prossimo" si traduce anche e, soprattutto, nel proprio benessere personale.

La pace, assiema a una piccola manciata di comportamenti, è una condizione naturale a cui aspira ogni essere umano.

Sarà la pace ad uscire vincitrice fra coloro che credono in una società libera, democratica, basata sul rispetto e l’amore verso il prossimo (carica sicuramente di limiti, contraddizioni, difetti, ma che è stata capace ad esempio di garantire ai popoli d’Europa il periodo di pace più lungo dai tempi di Roma Antica), ed una società costruita sulla forza, sulla paura, dove chi esercita il potere comanda ed in modo "dittatoriale" impone il proprio pensiero, eliminando tutti coloro che non lo condividono e/o lo contrastano (modello che la storia insegna essere destinato a fallire).

Il 2024 inizia con un conflitto che dura da quasi due anni in Ucraina. Con un'azione di forza da parte dell'esercito di Israele nei confronti del gruppo terroristico di Hamas che sta mietendo migliaia di vittime fra la popolazione palestinese.

Senza contare che in tutto il pianeta si contano decine e decine di milioni di persone in fuga per colpa di un conflitto.

Penso alle parole di Tiziano Terzarni riportate da suo figlio Folco in "La fine è il mio inizio": "È strano, perché i cimiteri come noi li concepiamo sono luoghi di dolore, di sofferenza, di pianto, circondati da cipressi neri. Mentre in verità il grande cimitero della Terra è bellissimo, perché è la natura."

Per quanto io ami la riflessione di Terzani che sottende la frase che ho riportato, temo che il grande cimitero della Terra, per quanto bello, sia solo un grande luogo di dolore, della cui bellezza siamo incapaci di godere.

Conoscere le causa di tutto questo dolore, del perché in ogni angolo del pianete l'essere umano trova un motivo per annichilire con ogni mezzo il suo prossimo è importante, fondamentale. È altrettanto importante però che la ricerca del "perché" non diventi essa stessa il motivo per dividersi in fronti contrapposti, come sta avvenendo in questi mesi per il conflitto in Israele. Come è avvenuto per il conflitto in Ucraina, e così via.

Cerchiamo di trovare il perché delle cose mantenendo come stella polare una semplice parole composta da quattro lettere: pace.

Dott. Francesco Russo

BREVE PROFILO DI FRANCESCO RUSSO
Francesco Russo, consulente di marketing e consulente esperto in economia dell'attenzione e distrazione. Ha iniziato ad occuparsi di comunicazione nel 1999. Quell'anno si appassiona al mondo del web e della comunicazione preparando una tesina per l'esame di maturità.

Il 1° febbraio 2010 fonda BrioWeb, agenzia di marketing e comunicazione operante in tutta Italia e all'estero con base a Venezia.

In occasione del decennale di BrioWeb fonda la rivista di marketing "Eclettica Magazine" (100% gratuita) e da vita ad una collana di e-book di marketing anch'essa completamente gratuita.

Nel corso della sua lunga carriera è sempre stato ispirato dal concetto del "tutto è connesso", sviluppando un approccio al marketing "olistico", che lo ha portato a divenire autore di articoli, libri, relatore ufficiale di SMAU, dell'Hospitality Day, e di molte altre manifestazioni di livello nazionale ed internazionale.

Nel 2006, dopo un ciclo di incontri dedicato al cyberbullismo che lo ha portato a visitare una serie di scuole medie superiori venete, ha iniziato ad interessarsi al fenomeno dell'economia dell'attenzione e di conseguenza dell'economia della distrazione.

Oggi è considerato un esperto di stress, ansia, esaurimento cognitivo, insonnia, workhaolism, burnout, information overload, infodemia, nomofobia, multitasking, fake news, sharenting, smombies e phubbing, che lo portano ad erogare consulenze e corsi nelle aziende di tutta Italia.

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